miércoles, 14 de enero de 2015

Tu che sei il mio strumento, 
quello che  alimenta la mia bocca 
schiavo dei tuoi occhi ... 
mi arrendo alla tua viva voce,
al vento susurro il tuo nome
mi sumergo nel tuo passagio
è continuo ostaggio, 
delle tue pelle, rinato
ascolto, viaggio e ritrovo di nuovo
lampi di luce, nel bagliore dei tuoi occhi

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